Queste ciabatte sono un omaggio a due regioni che amo moltissimo e la cui tradizione gastronomica offre eccellenze di prim’ordine: capocollo, stracciatella, peperoni cruschi.
L’impasto, come molti di voi avranno già visto nelle mie stories su Instagram, è stato realizzato con la tecnica del no kneading, del “non impastamento”. L’idea era quella di fornire una variante semplice ed accessibile a chiunque voglia approcciare l’esperienza della panificazione casalinga.
Tra tutte, questa è certamente la versione più semplificata!
Non è richiesta alcuna macchina impastatrice, perché viene realizzato tutto a mano e senza troppo sforzo.
L’unico accorgimento che dovrete seguire è quello di rispettare i tempi per poter procedere alle pieghe che sono fondamentali, da una parte, a creare quegli alveoli ampi che vi piacciono tanto, dall’altra a dare struttura al panetto ed evitare di sfornare una schiacciatina!
A questo giro vi ho fatto impastare gli ingredienti quasi tutti allo stesso tempo, mentre normalmente sale e grassi (in questo caso l’olio) vengono aggiunti alla fine per garantire lo sviluppo di una buona maglia glutinica: vi dice niente questa parola?
Non trattandosi di un impasto sottoposto a stress meccanico, possiamo procedere a mescolare tutto insieme garantendoci ugualmente un risultato davvero buono e fragrante.
Nella descrizione inoltre vi offro due differenti strade per la maturazione: la prima, quella che io preferisco, è quella più lunga e prevede un riposo in frigo di 12-24 ore; la seconda via è quella più breve ed è concepita per chi non ha tempo e voglia di attendere troppo a lungo.
Qual è la differenza? La differenza risiede nei profumi che il pane sprigiona: un impasto che matura in frigo è sempre più profumato. A voi la scelta!
Ultima nota (e come potrete notare è più lunga della descrizione del procedimento!) riguarda la cottura che, di tutte le fasi, è certamente tra le più importanti.
Preriscaldare il forno è fondamentale: se si possiede una pietra refrattaria o un biscotto, utilizzateli pure al posto della teglia tradizionale, avendo cura di preriscaldarli, insieme al forno, prima di poggiare i panetti.
In caso contrario, potete capovolgere una leccarda, metterla nel forno in fase di preriscaldamento e far scivolare delicatamente i panetti sistemati su carta da forno.
Se trovate tutto questo complicato, cuocete semplicemente in teglia o leccarda rivestita da carta da forno, come sempre avete fatto e nessuno a casa se ne accorgerà.
Ciambella alla zucca
La ciambella alla zucca è una torta soffice e avvolgente