Ecco a voi la viralissima Brioche Pandoro: la brioche più soffice di sempre!
In un periodo in cui le interpretazioni si moltiplicano e le ricette “originali” si rincorrono, ecco la mia versione della celebre brioche pandoro del maestro Rocco Cannavino: per molti, semplicemente “zio Rocco”, per me fonte di ispirazione e rispetto profondo.
Un lievitato che sfugge alle definizioni: non è pandoro, non è brioche tradizionale, ma un dolce ibrido che unisce eleganza, tecnica e una straordinaria morbidezza.
La mia versione, nata con il mio fidato licoli Graziello, è un tributo affettuoso e personale. Per chi preferisce il lievito di birra fresco, ho indicato le dosi equivalenti e tutte le istruzioni per adattarla con facilità.
L’impasto, ricco e profumato, deve la sua aromaticità alla mia pasta di agrumi fatta in casa, di cui trovate ingredienti e procedimento dettagliati all’interno della ricetta.
Per il cuore, una scelta controcorrente: non la classica crema al latte o ganache, ma una soffice crema alla ricotta profumata alla vaniglia, delicata e avvolgente, che si fonde perfettamente con la fragranza burrosa della brioche.
Il vero punto di forza? La sofficità eccezionale. Una mollica eterea, elastica, che si scioglie in bocca: ciò che rende questo dolce davvero speciale, unico tra i lievitati di questo tipo.
Un dolce pensato per le feste, ma capace di conquistare in ogni stagione.
Per conservarla al meglio, consiglio di farcirla solo prima di gustare e di riporla in un sacchetto per alimenti ben chiuso: si manterrà morbida per diversi giorni.
In attesa di assaggiare la versione originale del maestro — che, ne sono certa, sarà un capolavoro — mi godo la mia, che profuma di casa, di passione e di agrumi.
Su Instagram troverete il reel completo, con tutte le fasi della preparazione, passo dopo passo.
Un dolce nato per diventare virale, ma che nella sua semplicità sa anche essere profondamente autentico.

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La Crostata Red Explosion è un trionfo di amore, bellezza