La crostata rustica al ribes, mandorle con cioccolato bianco è l’equilibrio del desiderio: un incontro armonioso tra acidità e dolcezza, forza e delicatezza, che racconta quanto possa essere potente la misura quando è guidata dal gusto.
Ci sono dolci che seducono con la sola eleganza, altri che ti rubano l’anima con l’idea della casa, della domenica, di una nonna che sapeva impastare anche le malinconie. E poi ci sono quei dolci rari — come questa crostata rustica — che fanno entrambe le cose. Sì, perché in questo guscio di sablé alle mandorle (senza uova, che vi sorprenderà per la friabilità quasi sfacciata) si nasconde un gioco di contrasti affascinante: la composta aromatica di ribes, acida e brillante, incontra la rotondità rassicurante di un molleux al cioccolato bianco senza farina, dove i ribes freschi diventano piccole esplosioni di verità. Il tutto, avvolto da una glassa alle mandorle cotta in forno, che regala croccantezza e un profumo da credenza francese in piena estate.
Questa crostata non è solo un dolce. È un racconto a strati. Uno di quelli che non devono piacere a tutti — ma che quando colpiscono, fanno centro al cuore. La chiave sta nell’equilibrio: l’acidità pungente del ribes non va addolcita troppo, ma abbracciata; la dolcezza va usata con intelligenza e misura. E fidatevi: il cioccolato bianco, spesso accusato di eccessiva piacioneria, qui si comporta con sobrietà e grazia, quasi come se sapesse di essere ospite, non protagonista.
Un consiglio da amica: non lesinate sulla qualità delle mandorle, e scegliete ribes che abbiano ancora un po’ di tensione sul ramo — devono quasi “suonare” quando li staccate. Se vi capita, fatela il giorno prima: il riposo la rende ancora più poetica.
E ora… mani in pasta. Che la crostata racconti la vostra storia.

Torta Mandorì
Eccoci, con parole e zucchero, nella cucina di una memoria